Gelato Artigianale
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tonio
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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty odori come stumento di marketing

Messaggio  tonio Lun Mar 23, 2020 4:20 pm

Si lo so non è proprio il momento con tutto quello che sta succedendo in italia e con una prospettiva di una stagione compromessa ma questo è anche un modo per dedicare del tempo e divagare dal serio problema che in questi giorni ci sta affliggendo e cercare dei modi per meglio affrontare le sfide di quando tutto sarà finito. Non possiamo sempre e comunque di parlare di coronavirus.
E un po' di tempo che volevo postare un articolo che ho letto un pò di tempo fa e che trovo molto interessante. Gli odori come strumento di vendita.
Profumi inebrianti nelle boutique di abbigliamento, fragranze accattivanti nei negozi per la casa, odore di campi nei supermercati. Se entrate in un negozio che non sia una profumeria e avvertite un odore particolarmente piacevole, non è soltanto perché il commerciante vuole rendere l'ambiente confortevole: quei profumi nell'aria sono delle raffinatissime tecniche di vendita per convincervi a restare più a lungo nel negozio e a fare più acquisti. Puntare sugli odori per incrementare gli affari è una delle strategie principali adottate dai venditori che applicano i principi del cosiddetto marketing sensoriale. Di cosa si tratta? E' l'insieme delle tecniche che mirano a coinvolgere tutti e cinque i sensi dell'acquirente per spingerlo, spesso inconsciamente, a collegare il prodotto con percezioni positive e indurlo all'acquisto.
La teoria: coinvolgere i cinque sensi
Il concetto alla base di questa strategia, al momento una delle più utilizzate nell'ambito del marketing, è che il consumatore non fa le proprie scelte in modo totalmente razionale. Gli esperti riconoscono ormai quasi unanimemente che il processo di acquisto è prevalentemente irrazionale e, in molti casi, risponde a necessità psicologiche piuttosto che a bisogni concreti. Alcuni studi hanno dimostrato che più dei due terzi delle scelte di consumo sono fatte in base a sensazioni soggettive non riconducibili alla razionalità e attivate da stimoli sensoriali ricevuti con la comunicazione pubblicitaria o direttamente al momento dell'acquisto. Fino a pochi anni fa, i due sensi stimolati per promuovere i prodotti e diffondere la popolarità dei brand erano sostanzialmente la vista e l'udito: nei messaggi pubblicitari si puntava sempre di più a migliorare il potere evocativo delle immagini e delle musiche e nei negozi si poneva ancora più attenzione nella cura dell'estetica e del design. Negli ultimi periodi, invece, le aziende hanno cominciato a mettere in gioco anche le enormi potenzialità degli altri tre sensi, e in particolare dell'olfatto.
Il potere dell'olfatto
Gli odori vengono sfruttati con sempre maggior frequenza soprattutto per la loro straordinaria capacità di imprimersi nella memoria a lungo termine, che è in grado di immagazzinare e ricordare più di 10mila profumi diversi. Il cervello umano elabora gli odori sotto forma di emozioni e li collega ai ricordi e alle situazioni in cui sono stati percepiti per la prima volta. E' per questo che hanno un effetto molto più forte rispetto agli altri stimoli sensoriali. Perciò, se in un negozio viene diffuso un aroma che riesce per esempio a sollecitare un ricordo d'infanzia del consumatore, la possibilità che quest'ultimo associ uno o più prodotti a sensazioni positive è molto più alta. Lavorando sugli odori, quindi, si agisce sulle percezioni che i consumatori hanno della merce in vendita: il prodotto non è più solo un oggetto materiale ma diventa un'esperienza a tutto tondo. Così, un semplice profumo può diventare una forma sottile di manipolazione della mente per spingere i clienti a fare certi tipi di acquisti.
Un vantaggio ulteriore, almeno per le aziende che utilizzano questi meccanismi, è che il consumatore difficilmente può opporre resistenza, dal momento che la parte del cervello coinvolta in questo processo è quella irrazionale, "governata" dall'emisfero destro. In più, associare un odore a un prodotto riesce a dargli un'identità più marcata, e questo fa ricordare meglio l'oggetto e rafforza la "brand loyalty", ovvero la fedeltà dell'acquirente a un marchio. Ma non è tutto. Diffondere in un negozio dei profumi gradevoli contribuisce naturalmente a creare un'atmosfera più piacevole che invoglia i clienti a trattenersi di più. E numerose statistiche hanno dimostrato che più un cliente rimane in un negozio, più alta è la probabilità che faccia degli acquisti.
Gli esempi pratici
Le applicazioni concrete di queste teorie sono numerose. Per esempio, in alcuni supermercati si fa in modo di diffondere nell'aria fragranze che rimandano agli odori dei campi in modo da spingere i clienti arallentare l'andatura, muoversi senza fretta e quindi dedicare più tempo agli acquisti. Nel settore immobiliare, non sono pochi gli agenti di vendita che, quando portano i potenziali acquirenti a visitare un appartamento fanno trovare in casa un gradevole aroma di caffé o di dolci appena sfornati: è un meccanismo che attiva sensazioni positive e familiari legate all'infanzia, al rapporto con la propria madre. Negli Stati Uniti, dove il marketing sensoriale è ancora più utilizzato, capita spesso di trovare boutique di abbigliamento e negozi di scarpe in cui vengono spruzzati profumi "attraenti". Per esempio, pare che i punti vendita della catena Abercrombie & Fitch diffondano nell'aria e anche sui prodotti un'acqua di colonia particolare aromatizzata ai feromoni. La tattica è rivolta soprattutto alla clientela di sesso femminile: il profumo, preparato sapientemente, indurrebbe le donne a entrare nei negozi, avvicinarsi agli uomini e stimolare, in via indiretta, la voglia verso il possesso. In questo modo, le clienti tendono a comprare di più. Secondo alcune testimonianze, la medesima tecnica sarebbe utilizzata dal brand di vestiario anche in Italia.
Per rendere più agevole la diffusione degli odori, molti gestori acquistano degli apparecchi tecnologici per lanebulizzazione che consentono di trasformare liquidi e alimenti profumati in vapore secco per poi spargerli nell'aria. Per alcuni tipi di profumi è un'operazione indispensabile. NetCost Market, una catena di supermercati americana, ha fissato in alcuni dei suoi principali punti vendita delle macchinette che nebulizzano l'odore del cioccolato e del pane fresco. L'obiettivo? Far aumentare l'appetito dei clienti, in modo che comprino più prodotti alimentari possibile. Non a caso, nei luoghi in cui è stata fatta la sperimentazione, si è verificato un significativo aumento delle vendite di quasi tutti i prodotti, compresi carne, frutta e verdura.
Il gusto e il tatto
Le tecniche di vendita ispirate al marketing sensoriale mirano a coinvolgere anche gli altri due sensi: il tatto e il gusto. Per quanto riguarda il primo, le aziende puntano sempre di più a realizzare prodotti con materiali che danno sensazioni tattili più forti e a orientare il design di negozi e locali anche in base a ciò che i clienti possono toccare e sfiorare con le loro mani. Nell'arredo di caffetterie e ristoranti, per esempio, molto spesso è scelto il legno perché a contatto con le dita provoca sensazioni più piacevoli e familiari. Va da sé che se un cliente si sente quasi "a casa" in un locale, tende a restarci più tempo e quindi a consumare di più.
Quanto al gusto, non fanno testo le imprese che operano nel "food & beverage" perché è nel loro dna l'obbligo di migliorare costantemente questo aspetto per stimolare i consumatori a fare più acquisti. Le aziende attive in altri settori, invece, associano con sempre maggior frequenza i loro prodotti e servizi agli alimentari. Non è raro infatti assistere a degustazioni di vini, formaggi o altri alimenti in negozi di abbigliamento,librerie, cinema e così via. Il cliente percepisce inconsapevolmente che il "sapore" degli oggetti in vendita, dai vestiti ai libri, è quello dei cibi associati. Quindi, se la qualità dei cibi e dei drink offerti è apprezzata dal consumatore, la probabilità che metta mano al portafogli cresce.
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Messaggio  tonio Dom Mar 29, 2020 2:23 pm

abbiamo una piastra crepes accesa e a temperatura, buttiamo su un po' di vanillina , l'effetto ci sorprenderà.
Mettiamo in mostra il nostro laboratorio e vi accorgerete della gente che si ferma per curiosare, bè chiaramente se siamo abituati all'uso dei semilavorati nascondiamoci ma non per gelosia della nostra professione ma perchè no avremo nulla di che mostrare e nessun aroma da diffondere nel locale.
buona domenica

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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty Mr Chocolat and Madam Vanilla

Messaggio  tonio Lun Mag 04, 2020 11:23 pm

uno di questi giorni dobbiamo parlare di cioccolato Mr Cioccolato il Re della Vetrina gelato assieme al gelato alla vaniglia La regina! Fantastici uno Il Cacao una pianta arborea L'altra la Vaniglia un'orchidea

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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty Leve del marketing

Messaggio  tonio Mar Dic 29, 2020 9:28 am

Quello che pochi analizzano quando si apre una nuova attività di gelateria artigianale
Lo Studio Di Marketing
Il Marketing Mix:

Le 7P del marketing
Per parlare correttamente del Marketing MIX senza fare confusione, dobbiamo per prima cosa sapere quali sono secondo le ultime teorie le 7 leve decisionali che le imprese seguono per poter raggiungere i propri obiettivi di vendita. Prima di dare la definizione del marketing mix per spiegare cos’è, prima di vedere nel dettaglio le variabili controllabili e prima di conoscere storia e teorie che hanno consentito al marketing mix di evolversi fino ai giorni nostri, è bene sapere le 7P del marketing mix cosa simboleggiano e rappresentano.
Dall’immagine seguente si vede chiaramente che le 7P significano:
Prodotto (Product)
Prezzo (Price)
Posizionamento distribuzione (Placement)
Promozione (Promotion)
Persone (People)
Processo (Process)
Percezione (Percezione grazie a una prova tangibile)

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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty Marketing Mix dalle prime 4P all 4C

Messaggio  tonio Lun Gen 04, 2021 10:21 pm

Potremmo definirlo come l'empatia del marketing
Nel 1993 Robert F. Lauterborn, meglio noto come il pioniere della comunicazione integrata al marketing, e co-autore del best-seller “Integrated Marketing Communication”, propose una classificazione degli elementi tipici del marketing esperenziale, spostando il focus da seguire dalla visione dell’impresa a quella del cliente dando vita alle 4C.
Dalle 4P alle 4C
In pratica secondo questa teoria, la trasformazione da 4P a 4C fu la seguente:
• Consumer al posto di Product
• Cost in sostituzione di Price
• Communication prese il posto di Promotion
• Convenience invece di Place
In base a questa teoria si può riuscire a porre l’attenzione sulla soddisfazione del cliente o sul target da soddisfare, a valutare i costi sostenuti dal cliente per acquistare un prodotto rispetto a quello della concorrenza, ad ampliare con le pubbliche relazioni, il viral marketing e ogni genere di interazione tra azienda e cliente il concetto di promozione. Infine a tener conto della facilità con la quale un cliente può riuscire ad entrare in possesso del prodotto immesso sul mercato.

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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty L'uso delle parole nella comunicazione del gelato

Messaggio  tonio Mer Mag 19, 2021 8:43 am

ci troviamo a scrivere di markerting su un post dove dovremmo presentarci
Ieri, diciamo pure per sbaglio, sono capitato su un sito di una rinomata gelateria artigianale che tra l’altro è stata premiata anche con i tre coni dal gambero rosso. non sono qui a discutere sulla più o meno giusta premiazione non sta a me sindacare su questo ma la cosa che mi ha maggiormente colpito è stata l’attenzione posta nella comunicazione dei gusti e nella loro descrizione.
Dieci giorni fa circa mi trovavo in Slovacchia per una consulenza sul gelato artigianale e a cena stavo parlando con u amico e si parlavo proprio di questo.
Mi raccontava come un suo a conoscente aveva inserito nel menù un piatto Unico e come all’inizio questo piatto aveva attirato una notevole curiosità e nuovi clienti:
Pesce Veloce del Baltico su Letto di Patè di Mais! minchià ma che è?
Pesce veloce del baltico: Merluzzo o Alias Baccalà
Patè di mais: Polentina
Per dirla in parole povere questo piatto unico altro non era che che polenta e baccalà (tra l’altro anche molto molto buono) e che ha inspirato anche canzoni popolari in veneto
Se il mare fosse de Tocio e le Montagne de Polenta o mamma che belle tocciate o mamma che belle tocciate polenta e baccacalà......... più o meno la strofa fa così
Ma torniamo al sito in questione e andiamo ad analizzare uno dei gusti riportati in descrizione:
La Crema la classica crema realizzata con una tecnica diversa e aromatizzata con zestes di limone e bacca di vaniglia
ed eccolo qui il pesce veloce del baltico su un letto di patè di mais!!!
Analizziamo singolarmente ogni voce
Crema la classica crema: sicuramente stiamo parlando di una base gialla i quali ingredienti sono:
Latte
Panna
Latte in polvere Magro
Saccarosio
Destrosio
Sciroppo di glucosio
Tuorlo o uovo intero
neutro.
Realizzata con tecnica diversa: Certo le tecniche posso essere le più disparate che vanno dall’infusione degli aromi alla miscelazione degli ingredienti alla tecnologia di preparazione.
Zestes di Limone: alias la pluriusata in pasticceria e gelateria scorzetta di limone grattugiata o inserita in infusione nella miscela.
Bacca di Vaniglia: classica bacca di vaniglia

Questo per dire cosa: In questo gusto alla crema non c’è nulla di nuovo o eclatante ma come le parole e la descrizione ne fanno un gusto nuovo e rinomato.

Voglio fare i complimenti alla gelateria in questione per lo studio la scelta e la descrizione data ai nomi dei gusti che ne hanno fatto di gusti comuni dei gusti unici e prelibati

Probabilmente con la dicitura Realizzata con una tecnica diversa la gelateria in questione si riferisci all’uso di una base piuttosto che del neutro essendo inserita nel gruppo artisti del gelato Agrimontana.

grazie
Il Re Degli Ignoranti

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Presentiamoci! - Pagina 2 Empty Il Cliente

Messaggio  tonio Mar Set 28, 2021 4:01 pm

Ho trovato questo post che secondo me è fantastico e ci dovrebbe far riflettere molto sui nostri comportamenti nei riguardi dei clienti e del perché qualcuno vende di più e qualcuno vende meno.
Credimi, il cliente non tornerà mai più!
Anni fa, Sam Walton, fondatore della più grande rete di vendita al dettaglio del mondo, Wal-Mart, ha aperto un programma di formazione per i suoi dipendenti, con grande saggezza. Quando tutti si aspettavano una conferenza su vendite e servizi, ha iniziato con le seguenti parole:
′′ Sono l'uomo che va in un ristorante, si siede al tavolo e aspetta pazientemente, mentre il cameriere fa tutto, tranne che annotare la mia richiesta.
Sono l'uomo che va in un negozio e aspetta zitto, mentre i venditori finiscono le loro conversazioni private.
Sono l'uomo che entra in una stazione di benzina e non usa mai il clacson, ma aspetta pazientemente che il cameriere finisca la lettura del suo giornale.
Sono l'uomo che spiega la sua disperata urgenza per un pezzo, ma non si lamenta di riceverla solo dopo tre settimane di attesa.
Sono l'uomo che, quando entra in un negozio commerciale, sembra chiedere un favore, implorando un sorriso o semplicemente aspettando di essere notato.
Starai pensando che sono una persona tranquilla, paziente, del tipo che non crea mai problemi... Ti sbagli.
Sai chi sono? Sono il cliente che non torna mai più!
Mi diverto a vedere milioni spesi ogni anno in pubblicità di ogni ordine, per riportarmi alla tua azienda. Essendo che quando ci sono andato per la prima volta, tutto quello che avrebbero dovuto fare era solo una piccola gentilezza, semplice ed economica: trattarmi con un po ' più di cortesia.
Esiste un solo capo: il CLIENTE. E lui può licenziare tutte le persone della società, dal presidente al pulitore, semplicemente portando i suoi soldi da spendere altrove."
."

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